Domenichelli: «Tornare sul mercato è un’opzione concreta»

Hockey

Il punto della situazione da parte del direttore sportivo del Lugano - Di Flavio Viglezio 26 novembre 2019

È un direttore sportivo con la valigia in mano, come è giusto che sia, Hnat Domenichelli. È appena tornato da un lungo viaggio in cui è andato ad osservare i potenziali giocatori bianconeri del futuro. Non ha visto le ultime esibizioni del Lugano, ma non per questo sottovaluta la delicata situazione del momento, le sette sconfitte nelle ultime otto uscite. Non perde però ottimismo e positività, il ds.

Con quale spirito sta vivendo questo periodo Hnat Domenichelli?

«Ci sono due aspetti da valutare. Da un lato mi sto occupando di mercato, per costruire la squadra del futuro: sotto questo punto di vista sono molto tranquillo. Con gli ingaggi di Arcobello e Herburger qualcosa abbiamo già fatto e ho avuto modo di vedere all’opera diversi elementi interessanti che potrebbero fare al caso nostro. Lo ripeto: per il Lugano che verrà sono ottimista e fiducioso. Per quel che concerne invece la stagione in corso, mi sento di dire che tutte le squadre del mondo prima o poi vivono delle fasi negative. Abbiamo subito delle sconfitte e in seguito ci siamo ripresi contro il Rapperswil. Certo, non siamo riusciti a confermarci i nel derby, ma affermare che non si possa perdere alla Valascia costituirebbe una mancanza di rispetto nei confronti dei biancoblù».

Sette sconfitte in otto partite sono però molte, non crede?

«Non dico il contrario e so che dobbiamo tutti lavorare sodo per crescere e migliorare. Ma la mia filosofia non è quella di puntare il dito contro qualcuno e di lasciare staff tecnico e giocatori allo sbaraglio e sotto il fuoco della critica. Sono io il primo a fare autocritica e se qualcuno vuole puntare il dito, lo faccia contro di me. Sono il direttore sportivo, il responsabile della squadra e quindi mi assumo le mie responsabilità».

Ma come può il Lugano uscire da questa situazione?

«Nei momenti complicati si può agire in due modi: o si inizia a criticare tutto e tutti o si punta sul lavoro e sulla positività. Il mio ruolo implica di dare fiducia e di stare vicino a staff tecnico e giocatori. Abbiamo perso delle partite: purtroppo capita, in una lunga stagione di hockey. Succede anche di perderne sette o otto consecutivamente. So che per i tifosi è molto frustrante e non mi piace vedere la mia squadra soffrire. In momenti come questi la cosa più importante è capire perché siamo entrati in una spirale negativa, per uscirne e per non ripetere in futuro eventuali errori commessi. Sono il responsabile di questa barca e sono assolutamente consapevole della situazione».

E quindi?

«E quindi sto cercando delle soluzioni. Nello sport ogni volte che le cose non vanno per il verso giusto, si guarda solo agli aspetti negativi della situazione. Ed invece anche in periodi come questo si possono trovare degli aspetti positivi che ci aiuteranno a crescere. Farsi prendere dal panico sarebbe un grave errore: anche per questo non ho rinunciato al mio viaggio di «scouting», importante per pianificare il Lugano che verrà. Al tempo stesso vogliamo trovare delle soluzioni a breve termine: ma in questi giorni voglio che staff tecnico e squadra vengano lasciati tranquilli e che possano preparare al meglio le partite del weekend contro Zugo e Rapperswil».

Pochi minuti dopo la fine del derby, in diretta su TeleTicino il presidente Vicky Mantegazza qualche dubbio su Sami Kapanen lo ha espresso. O no?

«In Ticino 24 ore prima e dopo di un derby le parole pronunciate vanno sempre prese con le pinze. Sia in caso di vittoria sia in caso di sconfitta. Non è facile controllare le emozioni ed esprimere alla perfezione il proprio pensiero. Vicky Mantegazza è stata brava e in un certo senso coraggiosa ad andare in televisione per la diretta di una sfida con l’Ambrì Piotta. Lei, come tutti noi, vuole bene e apprezza il nostro allenatore: come ho detto, non è evidente esprimersi pochi secondi dopo la sconfitta in un derby».

Se la fiducia a Kapanen per ora è confermata cosa può fare Hnat Domenichelli? Tornare sul mercato degli stranieri, considerando il rendimento del quartetto attualmente a disposizione?

«Effettivamente questa potrebbe essere una possibilità. D’altra parte il mercato degli stranieri va sempre monitorato, durante tutta la stagione. Partiamo dal presupposto che vogliamo migliorare la situazione: se trovo qualcuno di valido, che possa fare al caso nostro portando un contributo concreto, quella di ingaggiare uno o due nuovi elementi di importazione può diventare un’opzione seria. Ma non ingaggerò mai un giocatore tanto per portare qualcuno alla Cornèr Arena. Nessuno si aspetti però notizie a ore: un eventuale nuovo straniero non arriverà né oggi né domani. Ciò non significa che io me ne stia qui con le mani in mano: sono il primo a volere che il Lugano possa migliorare e uscire da questa situazione».

L’attaccante straniero però lo avevate già: ora gioca in KHL con la Dinamo di Minsk...

«Parlare ancora di ciò che è accaduto ora non serve a nulla e non ci aiuterà a migliorare. Sulla questione a suo tempo ritengo che siamo stati chiari e trasparenti».

Per quel che riguarda la squadra del futuro, quali sono gli obiettivi di Hnat Domenichelli?

«Come ho già detto e come tutti sanno abbiamo già cominciato a muoverci con gli ingaggi di due attaccanti come Mark Arcobello e Raphael Herburger. Per quanto riguarda la difesa, so quali giocatori svizzeri sono in scadenza, sia quelli che giocano nel nostro campionato sia quelli che militano all’estero. Ho fatto la lista di chi può essere utile alla causa del Lugano del futuro e di chi, invece, non è migliore di chi abbiamo già in casa. Posso dire che sul mercato dei terzini rossocrociati sono già andate in porto delle operazioni che non sono state rese pubbliche e che non lo saranno fino al termine della stagione. Sto parlando in generale, non della nostra squadra. Se troveremo chi ci può aiutare a compiere un salto di qualità, lo annunceremo a tempo debito. Il futuro della difesa del Lugano lo stiamo però pure costruendo in casa, basta venire a vedere una partita degli Juniores Elite. Ragazzi come Zanetti, Ugazzi, Villa o Näser – nazionali nella loro categoria – rappresentano un patrimonio su cui credere e puntare. E i nostri Elite sono terzi con la miglior difesa del campionato».

Ich glaube Domi hat schon Ideen für die Verteidigung